Rianimò il nobile orgoglio de' Romani, che sotto di lui si credettero ancora degni discendenti dei padroni del mondo; li mosse a scuotere l'autorità de' papi appoggiata soltanto alla confidenza dei popoli nella santità d'un ministero apostolico, e che perdeva ogni titolo all'ubbidienza, da che i pontefici avevano rinunciato alla virtù. Crescenzio incominciò ad esercitare in Roma qualche potere col titolo di console l'anno 980, press'a poco all'epoca in cui Ottone II entrò per la prima volta in Italia: ma quest'imperatore, occupato dalla guerra che faceva ai Greci nel ducato di Benevento, non pensò a cambiare l'amministrazione di Roma. Se Crescenzio non potè prevenire i delitti di Bonifacio VII(184), è però probabile che prendesse parte al suo castigo(185). E perchè Crescenzio procurava di allontanare interamente i papi da quel governo di cui avevano sì lungo tempo abusato, gli storici pontificj si lagnano delle sue persecuzioni(186). Anche Giovanni XV, eletto l'anno 985, e vissuto fino al 996, fu dal console esiliato; ma da che riconobbe l'autorità del popolo, fu richiamato a Roma, e visse in buona intelligenza con Crescenzio(187). Questo papa morì allora quando, stanco di rimanere nei limiti della podestà ecclesiastica, aveva spedito un'ambasceria ad Ottone III, che sortiva allora dalla minorità, per indurlo a passare in Italia.
(996) L'imperatore arrivava a Ravenna quando seppe la morte del papa; e gli destinò successore un signor tedesco, suo parente, chiamato Bruno, il quale sostenuto dai conti di Tusculo e dall'armata imperiale che avanzavasi verso Roma, fu posto sulla cattedra di s. Pietro col nome di Gregorio V.
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