Egli stesso generalmente indicato col nome di Patrizio, era l'anima della nascente repubblica; ed un secondo Crescenzio, forse suo fratello, col titolo di prefetto di Roma amministrava la giustizia e presedeva ai tribunali(194). Il viaggio e l'incoronazione a Roma dell'imperatore Enrico II, l'anno 1013, diminuirono la libertà della città ed accrebbero il potere di Benedetto VIII, che questo religioso sovrano proteggeva con tutto il suo credito. Il carattere de' Romani era a quest'epoca un bizzarro composto di grandezza d'animo e di debolezza, e vedremo l'inconseguenza del loro carattere manifestarsi di tratto in tratto in tutto il corso di questa storia. Un movimento generale verso le grandi cose dava luogo improvvisamente all'avvilimento; e dalla più burrascosa libertà i Romani passavano alla più umile servitù. Sarebbesi detto che le ruine ed i deserti portici della capitale del mondo tenessero i loro abitatori nel sentimento della propria impotenza, ed in mezzo ai monumenti della passata dominazione lo scoraggiamento della presente nullità. Il nome de' Romani ch'essi portavano, rianimava spesso il loro coraggio, come lo rianima ancora in questa età; ma ben tosto la vista di Roma, del foro deserto, dei sette colli restituiti nuovamente al pascolo delle mandre, i templi desolati, i monumenti dell'antica gloria caduti a terra, facevan loro sentire che non erano più i Romani d'altri tempi. Se la chiesa romana, al contrario di questo spirito vacillante, di tali alternative di coraggio e di pusillanimità, fosse allora stata quello che mostrossi in appresso, perseverante nelle sue intraprese, immutabile ne' suoi progetti, ambiziosa per ispirito di corpo, e per sentimento della propria eternità, ella avrebbe facilmente trionfato del partito repubblicano.
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