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      Il suo successore ne seguì le tracce, ma non così il terzo, che mal soffrendo gli ostacoli che talvolta contrariavano la sua volontà, volle rendersi assoluto signore dello stato, e diede principio ad una funesta lotta col popolo. In questa lite, in cui le ingiuste usurpazioni erano respinte da feroci insurrezioni, perdettero la vita il presente doge ed altri suoi successori. Nel tempo che Venezia era lacerata da questa contesa, il dominio lombardo in Italia fu abbattuto, e rimpiazzato da quello dei Carlovingi(362).
      I Veneziani non odiavano meno i Franchi degli Unni, degli Ostrogoti, o dei Lombardi. Da tutti questi popoli le province dell'impero erano state ugualmente rovinate. Gloriavansi i Veneziani d'essere discendenti dai soli Romani, e davano alla loro repubblica il nome di figliuola primogenita della repubblica di Roma(363). Isolati ed indipendenti in mezzo alle popolazioni della stessa origine fatte schiave, prodigavano il nome di barbari agli stranieri che opprimevano l'Italia; ed i soli Greci, inciviliti al par di loro ed attaccati ugualmente al nome ed alla gloria di Roma, venivano risguardati come degni della loro alleanza. Prendevano perciò parte alle loro prosperità, e gli assistevano colle loro forze, come da loro chiedevano essi protezione nelle proprie avversità, confondendosi, per così dire, innanzi ai loro occhi gli ufficj della benevolenza con quelli del dovere: e se i Veneziani rifiutarono d'essere sudditi, vollero almeno essere fedeli alleati dell'impero di Costantinopoli(364).


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo I
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 281

   





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