Egli aveva già rese tributarie della repubblica le città di Capo d'Istria e di Narenta, ma la condotta ora sregolata e talvolta ambiziosa di suo figlio Pietro Candiano IV, le insultanti usurpazioni di questo principe, e la sua morte, funesto esempio della vendetta popolare(372), sospendettero per lo spazio di più anni le spedizioni de' Veneziani. Agitata da continue guerre civili, non riebbe Venezia l'interna tranquillità che in sul finire del decimo secolo, ed allora, uscendo dalle lagune con poderose forze, gettò nelle province d'oltre mare i fondamenti di quell'impero che conservò fino ai nostri giorni.
Allorchè Teodosio divise le province romane, assegnò la costa orientale dell'Adriatico all'impero di Costantinopoli; ma questa divisione fu ben tosto dalla potenza dei barbari distrutta. Alcuni conquistatori di razza schiavona, occupando l'Illirico colle loro genti, vi fondarono due regni indipendenti e nemici di Bizanzo, quello della Croazia al Nord, e l'altro della Dalmazia al Mezzogiorno. I Greci che non avevano potuto conservare sotto il loro dominio che alcune città marittime, e non avevano abbastanza truppe per formarne la guarnigione, ricorsero per difenderle allo stesso metodo, di cui abbiamo veduto che si valsero ancora nel regno di Napoli, cioè di accordare agli abitanti il diritto di armarsi, e quello di eleggersi le proprie magistrature. Dopo avere in tal modo loro data una patria, ed ispirato il desiderio di difenderla, si credettero a ragione scaricati dal debito di proteggerle(373). Le città marittime dell'Istria dipendenti dall'impero d'Occidente non eran meno libere delle prime; e per tal modo la costa illirica dall'una all'altra estremità era sparsa di nascenti repubbliche, e quasi sempre in guerra coi barbari.
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