Le sette più antiche famiglie di Pisa che formarono alcun tempo un ordine separato di quella nobiltà, fanno risalire la loro venuta in Toscana fino ai tempi della discesa in Italia d'Ottone il rosso. A sette baroni dell'impero si attribuì l'origine di queste sette famiglie; cioè Visconti, Godimari, Orlandi, Verchionesi, Gualandi, Sismondi e Lanfranchi(377). I tre ultimi erano figliuoli dello stesso padre, da taluno chiamato Lanfranco Duodi, e gentiluomo di Bologna; per cui lo storico di Pisa Marangoni contandoli per una sola famiglia ne aggiunge altre due Ripafratta e Gaetani(378). Pare che costoro spediti fossero a Pisa del 982, perchè questa città mandasse le sue galere per ajutarlo nell'impresa di Calabria, che l'imperatore voleva fare. Mentre stavano occupati in questa missione, Ottone morì. Sedotti dalla bellezza del cielo e dalla fertilità dell'Etruria, determinarono di rimanervi, ed ottennero dai Pisani il diritto di cittadinanza, e da quel vescovo l'infeudazione di alcuni castelli o poderi. I cognomi delle famiglie non usavansi ancora nel decimo ed undecimo secolo, ma la pratica costante di dare al nipote il nome dell'avo suppliva a tale mancanza, e serviva a distinguere i casati; e questo nome d'affezione che si riproduceva ogni seconda generazione, diventò nel susseguente secolo il cognome della famiglia. In tal maniera i sette baroni d'Ottone II trasmisero il loro nome a sette famiglie pisane, che furono lungo tempo le principali della fazione nobile e ghibellina. Più volte perseguitate e cacciate in esiglio, non per questo rimasero meno affezionate alla patria ed alla sua libertà fino all'epoca fatale della caduta di Pisa(379).
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