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      Muset, doppiamente ferito, cadde da cavallo, e fatto prigioniere, fu condotto a Pisa ove morì tra i ferri, e tutta l'isola tornò in potere de' Cristiani. Gualduccio di consentimento della repubblica ne divise i distretti tra i confederati. I Gherardeschi ricevettero in feudo il circondario di Cagliari, i Sismondi Oleastro, i Sardi Arborea, i Cajetani Oriseto, i Genovesi Algaria, il conte di Mutica Sassari, ed i Malespina le montagne. Il rimanente dell'isola, compreso Cagliari, rimase sotto l'immediata giurisdizione di Pisa(388).
      Nell'undecimo secolo la repubblica di Venezia non prese parte alla gloria di cui si coprì quella di Pisa colle sue imprese contro gl'infedeli, perchè tormentata da civili dissenzioni smorzava contro di sè medesima la sua energia. Due fazioni si combattevano con furore nel suo seno i Morosini ed i Caloprini, sia che questi nomi appartenessero prima a due illustri famiglie della repubblica, o pure che queste famiglie adottassero in appresso il soprannome irrisorio che davansi gli opposti partiti(389). Una privata querela aveva loro poste le armi in mano; ma perchè tra le persone violenti e valorose, credevasi cosa vile l'abbandonare ai tribunali la difesa del proprio onore, i risentimenti di due individui divisero le due famiglie, e ben tosto furono cagione d'una guerra civile. La prima offesa erasi confusa colla moltitudine delle susseguenti, e si nasceva, e si avea nemici soltanto per il nome che si portava. Queste contese ebbero fine avanti che terminasse il secolo undecimo(390), ed in principio del dodicesimo le città marittime di Pisa, Genova e Venezia, di già abbastanza potenti per essere meno invidiose, separarono i loro interessi da quelli dell'Italia, e passarono a procacciarsi gloria, ricchezze, possanza ne' paesi degl'infedeli.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo I
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 281

   





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