Accadde fatalmente che in così lontani paesi si trovarono in concorrenza, e la rivalità di gloria facendo loro dimenticare la comunione degl'interessi, macchiarono più volte di sangue italiano ì mari e le spiagge dell'Asia.
In questa oscura epoca in cui la storia delle repubbliche non è composta che di pochi avvenimenti isolati, affidati per accidente a scritture estranee all'argomento; o assai posteriori; quella di Genova ha un grandissimo vantaggio sulle altre, essendosi conservata la sua cronaca composta da Caffaro, uno de' principali suoi magistrati. Questa cronaca presentavasi ogni anno ai consoli in pieno consiglio, e quando il senato l'aveva approvata si riponeva ne' pubblici archivj. Incomincia col 1101, epoca in cui Caffaro serviva sulla flotta, e viene continuata fino al 1164 in cui lo scrittore morì in età di ottantasei anni. Dopo la sua morte si continuò da varj pubblici storici fino al 1294. Quantunque tali racconti pecchino apertamente di parzialità, siccome destinati a lusingare i magistrati ed il popolo, per onore dei quali scrivevansi, si può agevolmente separare ciò che gli autori accordarono all'amor proprio de' Genovesi; ed in allora, malgrado la sua parzialità, non lascia questa storia d'essere il più curioso ed istruttivo documento di quei secoli.
La cosa più meritevole d'attenzione è ciò che risguarda il governo di Genova in que' tempi e le sue rivoluzioni. I supremi magistrati avevano in Genova, siccome nelle altre repubbliche, il titolo di consoli; ma variarono nel numero e nella durata.
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