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      I consoli erano tutti o quasi tutti gentiluomini. E perchè quest'ordine erasi mostrato il protettore del popolo contro gl'imperatori ed i grandi, il popolo riconoscente gli aveva affidati tutti i suoi diritti; onde le liste del consolato presentano i nomi illustri degli Spinola, dei Doria, dei Ruffo, dei Fornaro, dei Negri, dei Serra, dei Picamiglio, ec. Felice la repubblica in cui il popolo ha un illimitato diritto d'elezione, e dove ciò null'ostante i nobili sono degni de' suoi suffragi!
      La storia di Genova non deve separarsi da quella di Pisa: queste due repubbliche, di costumi, di potenza, di governo quasi uguali, cominciarono assai presto a mostrarsi rivali, seguitando a combattersi finchè Pisa succumbette dopo una lotta di molti secoli. Ma agli occhi della posterità, Pisa rimasta nelle tenebre della storia, non sostiene il confronto di Genova con quella gloria con cui seppero sostenerla i suoi guerrieri colle armi. Del periodo di cui parliamo, i soli documenti che siano rimasti di questa città, sono una declamazione sui trionfi, un poema mezzo barbaro intorno alla guerra di Majorica, e due sterili e spezzate cronache(396): di modo che conviene prendere dai documenti de' suoi nemici il racconto delle vittorie e delle disfatte. Gli storici veneziani sono ancora più poveri, non avendone di più antichi del doge Andrea Dandolo, che fioriva verso la metà del quattordicesimo secolo, e che non può essere creduto a chiusi occhi rispetto ai fatti anteriori assai all'epoca in cui visse(397).


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo I
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 281

   





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