Pagina (231/281)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Le più calde acclamazioni manifestarono l'entusiasmo del popolo, che il susseguente giorno andò coraggiosamente all'assalto appoggiando alle mura le scale navali. Il console genovese colla spada in mano fu il primo che salisse sulla sommità delle mura, ove si sostenne alcun tempo solo contro gli sforzi de' nemici, finchè raggiunto da' suoi soldati potè rovesciare i Musulmani, e prendere la città che fu abbandonata al saccheggio. La preda, secondo l'antica usanza delle armate romane, fu divisa dai consoli; un quindicesimo fu posto in serbo per i marinai rimasti alla custodia delle galere, una porzione fu levata per i magistrati e per gli uffiziali, ed ogni semplice soldato ricevette quarantotto soldi d'argento, circa cento settanta franchi, e due libbre di pepe. Dopo così segnalata vittoria spiegarono le vele per ritornare ne' porti della loro patria(399).
      Se le città italiane resero importantissimi servigi ai crociati, seppero altresì chiedere in compenso utili privilegi ne' paesi di nuova conquista. Con un diploma accordato ai Veneziani l'anno 1130, Baldovino II, re di Gerusalemme, promette loro in tutte le città del regno latino un quartiere indipendente, nel quale vi sarebbe una chiesa, una piazza, un bagno, un forno ed un molino. I gabellieri non potevano entrarvi, nè porre ostacoli alla libertà del loro commercio(400). I Veneziani nel proprio quartiere erano sottomessi soltanto alle leggi patrie, ed ai magistrati eletti da loro medesimi, in guisa che in mezzo al regno di Gerusalemme formavano delle piccole colonie repubblicane alleate per sua difesa, ma indipendenti dalle sue leggi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo I
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 281

   





Musulmani Veneziani Baldovino II Gerusalemme Veneziani Gerusalemme