CAPITOLO VI.
Tutte le città italiane incominciano a reggersi a comune avanti il dodicesimo secolo.
Abbiamo condotta la storia dell'Impero e della Chiesa fino al principio del dodicesimo secolo; e ripigliando in seguito separatamente quella delle repubbliche nate avanti quest'epoca, si descrissero, come lo permettevano l'oscurità di que' primi secoli, le rivoluzioni di Roma, di Napoli, d'Amalfi, di Venezia, di Pisa e di Genova. Ma nel secolo dodicesimo tutte le città incominciarono a reggersi a comune, e perciò nel susseguente capitolo le vedremo tutte vestir forme e carattere repubblicano, e tutte dispiegare le passioni proprie di tale governo. Le rivoluzioni d'Italia, di cui si è dato uno schizzo, e lo sviluppo che diedero al carattere nazionale, ci prepararono a contemplare i movimenti delle città per rendersi indipendenti: ma quest'ultima rivoluzione non può presentarsi allo sguardo dei lettori(416). Quantunque l'origine de' governi repubblicani, ed i progressi loro, siano un argomento degno della nostra curiosità ed assai vario ed interessante, non possiamo darne una sufficiente idea ai nostri lettori per esserci ignote tutte le particolari circostanze; ed appena può sollevarsi leggiermente il velo che coprirà per sempre questa prima epoca delle città libere. L'Italia settentrionale quasi non ebbe istorici nei secoli decimo ed undecimo; onde per far conoscere le contese di Enrico colla santa sede fummo costretti di appigliarci ai racconti degli scrittori tedeschi assai più completi e circostanziati a quest'epoca, di quelli degl'Italiani.
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