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      La più importante funzione del governo d'un piccolo popolo è quella di giudicare. Questo ha poche leggi, che difficilmente vengono alterate, poche pubbliche entrate, poche spese e pochi impieghi da distribuire. Non abbisogna di capi cui affidare il poter legislativo o esecutivo, ch'egli stesso esercita direttamente, ma ne abbisogna per reprimere i disordini, punire i delitti e decidere le contese de' cittadini. Ne' secoli di mezzo le funzioni di generale erano sempre accoppiate a quelle di giudice. Coloro che turbavano lo stato al di fuori, o internamente coi loro delitti, erano ugualmente considerati nemici della società, e lo stesso capo doveva dirigere la forza pubblica contro gli uni e contro gli altri. Come i duchi prima, poi i conti d'ogni città, erano stati ad un tempo e generali e giudici, così i consoli che presero il loro luogo, ne esercitarono ancora le incumbenze. Quando il re o l'imperatore radunava l'host, e le milizie delle città ricevevano l'ordine di seguire il monarca in un'impresa; o pure quando per le prescrizioni del diritto feudale una città vendicava un'offesa particolare con una guerra privata, i consoli marciavano alla testa de' loro concittadini, e comandavan loro nel campo.
      Altra funzione de' consoli era quella di convocare e presedere i consigli della repubblica. D'ordinario eranvi due consigli in ogni città, oltre il consiglio generale di tutto il popolo. Il primo era poco numeroso, e propriamente destinato a coadiuvare i consoli in quelle funzioni che credevansi troppo importanti per confidarle ad altri magistrati.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo I
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 281