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      Chiamavasi questo corpo il consiglio di credenza, vale a dire consiglio di confidenza, o consiglio segreto. Era questo incaricato dell'amministrazione delle finanze della città, di sopravegliare i consoli, e di tutte le relazioni esteriori dello stato. Un altro corpo, composto di cento consiglieri o più, aveva in molte città il nome di senato, di gran consiglio, di consiglio speciale, o di consiglio del popolo. Nel senato disponevansi i decreti che dovevano proporsi alle deliberazioni del popolo che radunavasi in assemblea generale sulla pubblica piazza al suono della grossa campana, ed era chiamata parlamento. L'assemblea del popolo era sovrana, ed i magistrati la consultavano nelle più importanti occasioni: ma in quasi tutte le città la legge non permetteva che si assoggettasse alcun atto alla deliberazione dell'assemblea del popolo, prima che il consiglio di credenza ed il senato avessero dato il loro assenso al proposto progetto(420).
      Le città dividevansi in quattro o sei quartieri, che d'ordinario avevano il nome della porta più vicina, perchè gli abitanti del quartiere erano specialmente incaricati della difesa della loro porta e delle mura dipendenti. Questa divisione era ad un tempo civile e militare. Molte città coll'andar del tempo accrebbero il numero de' loro consoli, onde ve ne fosse uno per quartiere, che sceglievasi tra gli abitanti dello stesso quartiere. L'elezione del consiglio di credenza e del senato ripartivasi nella stessa maniera, cosicchè eravi nella costituzione delle città una mescolanza di sistema rappresentativo.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo I
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 281