Pareva che una mano invisibile, una mano benefica avesse sparsi nello stesso tempo in tutti i cuori i sentimenti della dignità dell'uomo e della sua naturale indipendenza. Nè questi semi erano sparsi sulla sola Italia, ma su tutta l'Europa: i principj liberali avanzavansi lentamente bensì, ma con moto uniforme dal mezzogiorno al settentrione. L'Italia e la Spagna ne diedero l'esempio, e le seguirono ben tosto la Svizzera, la Germania, la Francia e l'Inghilterra.
Le prime istituzioni liberali furono portate dal Nord ai tralignati Romani. Questo movimento retrogrado dal Mezzogiorno al Nord nello sviluppo del sistema repubblicano è un fenomeno costante ed assai notabile. Abbiamo veduto in Italia, Napoli, Gaeta, Amalfi, e la stessa Roma, precedere tutte le altre città; nella Spagna fino dal secolo nono, i valorosi guerrieri, che fondarono il regno di Soprarbia, avevano stabilito tra il re ed il popolo un giudice intermedio, il primo modello del giustiziere degli Aragonesi(439); e nel 1115 Alfonso I, il conquistatore di Saragozza, aveva accordato ai borghesi della sua capitale i diritti e la libertà dei gentiluomini, ossia infançone(440). Le città della Svizzera e della Germania non incominciarono a conoscere la libertà che negli ultimi anni del dodicesimo secolo; e quelle della Francia e dell'Inghilterra acquistarono ancora più tardi i diritti di comunità.
La forza individuale e la forza sociale devono precedere le altre qualità necessarie all'acquisto della libertà. Queste due qualità hanno una diversa origine, anzi sembrano derivare da opposti principj; pochissime nazioni furono abbastanza fortunate per possederle equilibrate.
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