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      (1107=1111) Questa guerra durò quattr'anni, dal 1107 al 1111, nel qual tempo, se dobbiam credere agli storici lodigiani, i loro concittadini furono più volte in aperta campagna vittoriosi. Non pertanto perdettero molta parte del loro raccolto, e dovettero soffrire le ingiurie de' nemici che avanzavansi ad insultarli fin presso alle mura della città. A que' tempi, non conoscevasi quasi miglior modo di far gli assedj: perciocchè quando gli assalitori non riducevano il nemico ad uscir dalle porte per vendicarsi dei dileggi battendosi in aperta campagna, erano ben tosto costretti di ritirarsi. Gli artigiani che formavano il grosso dell'armata, e non erano pagati, mal potevano tenersi lungo tempo lontani dalle loro officine. I Milanesi rinnovavano ogni anno la guerra, ed ogni anno abbruciarono la messe de' Lodigiani, o la trasportarono nel proprio territorio, malgrado i soccorsi de' Cremonesi e de' Pavesi. Finalmente nel giugno del 1111 presero d'assalto le muraglie delle città, che le milizie lodigiane, spossate dalle lunghe vigilie e dalla fame, non ebbero forza di difendere4. I Milanesi diedero allora libero corso al concepito odio, atterrarono le mura di Lodi, e ne incendiarono le case, ripartendone gli abitanti in sei borgate, che sottoposero a severissime condizioni, alle più odiose leggi; di modo che di quell'infelice città non rimasero che le miserabili ruine nel luogo che poi chiamossi Lodi vecchio. Quarantasett'anni dopo quegli abitanti rifabbricarono una nuova città a qualche distanza dalla distrutta.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo II
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1819 pagine 316

   





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