Lo che è una aperta prova, che in tale epoca la parte d'Enrico e dell'antipapa Bardino prevaleva in Lombardia; attestando il poeta comasco11 che i Milanesi avevano spediti deputati a tutte le città vicine, ed ottenuti soccorsi da Cremona, Pavia, Brescia, Bergamo, Vercelli, Asti, Novara, Verona, Bologna, Ferrara, Mantova e Guastalla. La contessa di Biandrate, che aveva il suo feudo tra Milano e Novara, andò al campo dei Milanesi portando in braccio il figliuolo ancora bambino, ed i gentiluomini della Garfagnana, alpestre contrada degli Appennini, mandarono ai confederati un corpo di cavalleria.
Non osarono i Comaschi di affrontare in aperta campagna tanti nemici, e gli aspettarono entro le loro mura. La città di Como presenta la configurazione d'un gambero; la sua bocca è rivolta all'estremità del lago, e ne forma il porto. Due sobborghi, Vico e Colognola, stendonsi lungo le spiaggie opposte come le chele del gambero, il di cui corpo si allunga in sul piano chiuso da tre colline tutte difese da una rocca, cioè Castelnuovo a levante, Baradello a mezzodì, e Carnesino a ponente; per ultimo un terzo sobborgo, che, ripiegandosi, si prolunga tra levante e mezzogiorno, raffigura la coda del gambero12. I Milanesi coi loro confederati attaccarono i sobborghi di Vico e di Colognola; ma non avendoli ottenuti d'assalto, dopo aver perduta molta gente, ed uccisa quasi altrettanta agli assediati, fecero proclamare da un araldo, che in agosto del susseguente anno riprenderebbero l'assedio della città. Questa costumanza d'annunciare l'epoca d'una nuova spedizione13 era un impegno d'onore che guarentiva i nemici da ogni sorpresa, e che tra tanti e così acerbi odj procurava lunghi intervalli di tregua alle rivali popolazioni.
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