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      L'ambizione de' Milanesi crebbe per sì prosperi successi, che li trassero ben tosto in nuove guerre. Abbiamo altrove veduto che avevan preso a proteggere Crema, più borgata che città, dipendente rispetto alle cose spirituali e nelle temporali dal vescovo o dalla città di Cremona. Del 1129 i Cremaschi tentarono di sottrarsi dalla dipendenza di Cremona, ed invocarono il braccio dei Milanesi siccome garanti de' loro privilegi. I Cremonesi invece si rivolsero ai Pavesi, ai Piacentini, ai Novaresi, ai Bresciani, i quali gelosi dell'ingrandimento di Milano, cui avevano essi medesimi contribuito, colsero con ardore questo pretesto per attaccare così potenti rivali.
      Questa nuova guerra tra popolazioni di forze quasi pari rimase secondaria a liti di più alto rango, cui avea dato luogo la successione dell'impero. Enrico V era morto senza lasciar figliuoli l'anno 1125. La dieta de' principi tedeschi, riunitasi a Magonza per dargli un successore, erasi divisa fra due Case da lungo tempo rivali, le di cui gare agitarono la Germania e l'Italia, ed i di cui nomi divennero in appresso i distintivi di due opposti partiti. I quattro ultimi imperatori erano usciti da una famiglia che governava la Franconia quando fu fatto imperatore Corrado; famiglia talvolta distinta col nome di Salica, e talora con quello di Gueibelinga o Waiblinga, castello della diocesi d'Augusta nelle montagne dell'Hertfeld20, dove forse ebbero origine i suoi primi ascendenti; ed i suoi partigiani chiamaronsi poi Ghibellini.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo II
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1819 pagine 316

   





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