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      Promise perciò soccorso a Roberto ed ai baroni pugliesi, e segnò un trattato d'alleanza col papa, nel quale Eugenio prometteva la corona imperiale, e Federico di ristabilire in Roma l'autorità papale. In sul finire della dieta intimò a tutti i vassalli del regno germanico di disporsi ad accompagnarlo in Italia entro due anni al più tardi; e tutti i signori che assistettero alle deliberazioni della dieta, giurarono di seguirlo in tale impresa56.
      In marzo del 1153 tenendo Federico un'altra dieta a Costanza, due Lodigiani portando delle croci in mano, attraversarono la folla de' principi, e gittandosi ai piedi dell'imperatore, domandarono colle lagrime la libertà della loro patria, che i Milanesi avevano ridotta nella più dura servitù. Erano omai quarant'anni da che la repubblica di Lodi era stata sottomessa ed incorporata al territorio milanese; e la generazione che aveva potuto aver parte in un governo libero, ed esercitare nelle pubbliche adunanze i diritti della popolare sovranità, era forse tutta discesa nel sepolcro: ma la dolce ad un tempo e trista memoria della perduta indipendenza è una eredità che i repubblicani lasciano ai loro figliuoli coll'obbligo di trasmetterla d'una in altra generazione, per farla rivivere qualunque volta ne avranno la forza. I cittadini lodigiani, senz'esserne autorizzati dai loro compatriotti, condotti dal caso a Costanza, trovarono nel proprio cuore le parole che potevano destare la compassione di persone che non intendevano il loro idioma. I loro singhiozzi e le lagrime della rimembranza d'una patria che più non avevano, si fecero strada al cuore di Federico, il quale fece subito dal suo cancelliere spedire un ordine ai Milanesi di ristabilire i Lodigiani negli antichi privilegi, e di rinunciare alla giurisdizione che si erano usurpata.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo II
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1819 pagine 316

   





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