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      I repubblicani, paghi d'aver veduto l'imperatore fuggire innanzi a loro, rientrarono trionfanti in Milano carichi delle sue spoglie145.
      Il susseguente giorno furono ugualmente rotte le milizie cremonesi e lodigiane, che marciavano con un convoglio d'approvigionamenti in soccorso dell'imperatore: ed in pari tempo gli assediati del castello di Cassano piombarono improvvisamente addosso alle poche truppe rimaste nel campo, e, bruciate le macchine dei Milanesi, gli sforzarono a levar l'assedio malgrado tutti i vantaggi riportati il precedente giorno.
      Prima di porsi ai quartieri d'inverno in Pavia, Federico radunò i feudatari italiani, e gli obbligò sotto la santità del giuramento di raggiungere con tutte le loro forze i suoi stendardi nella vegnente primavera. Si annoverano con dispiacere fra costoro il marchese Obizzo Malaspina ed il conte di Biandrate, che in principio della guerra avevano combattuto per una causa più nobile146.
      (1161) Alcune scaramuccie di veruna importanza aprirono la campagna del 1161. Il giorno 16 di marzo i Lodigiani ed i Piacentini, senza che gli uni sapessero degli altri, andarono nel bosco di Bulchignano posto al confine dei loro territorj per sorprendersi reciprocamente con un'imboscata, e vi stettero tutta la notte senz'avvedersi della prossimità del nemico; ma essendosene in sul far del giorno accorti i Piacentini, approfittarono della sorpresa de' Lodigiani e li fecero quasi tutti prigionieri.
      Intanto vergognandosi i Tedeschi che l'imperatore rimanesse come abbandonato in mezzo ai Lombardi, verso la metà di giugno passarono le Alpi per venire in suo soccorso.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo II
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1819 pagine 316

   





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