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      Abbandonati dall'imperatore che, in luogo di soccorrerli, aveva seco condotta verso il mezzo dì dell'Italia buona parte delle loro milizie, dopo avere difesa con tutte le loro forze la sua causa, finirono coll'emettere il giuramento della lega, ed unirsi ai confederati. Ritirandosi l'armata che aveva assediato Lodi, attaccò il castello di Trezzo posto tra Milano e Bergamo, ove l'imperatore aveva lasciati i suoi tesori sotto la guardia d'una guarnigione tedesca, e presolo dopo lungo assedio, lo distrussero fino ai fondamenti.
      Così prosperi successi aggiungevano ogni giorno nuovi associati alla confederazione, di modo che avanti che si chiudesse la campagna, la lega lombarda comprendeva Venezia, Verona, Vicenza, Padova, Treviso, Ferrara, Brescia, Bergamo, Cremona, Milano, Lodi, Piacenza, Parma, Modena e Bologna184.
      L'imperatore erasi poco prima fatti dare trenta ostaggi da quest'ultima città, e l'aveva forzata a pagare una grossa contribuzione; ma quando l'armata tedesca ebbe appena abbandonato il suo territorio, i cittadini scacciarono il podestà imperiale, ed entrarono nella lega lombarda185. Le città d'Imola, Faenza e Forlì che i Tedeschi occuparono nel loro passaggio, non poterono sottrarsi all'istante al loro giogo.
      Intanto Federico era giunto ad Ancona. L'imperatore di Costantinopoli, Manuele Comneno, adombrato dall'ambizione del monarca tedesco, aveva stretta alleanza cogli Anconitani che facevano ne' suoi stati un commercio assai vivo. Per ajutarli a difendersi aveva loro mandata una guarnigione greca e molto danaro.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo II
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1819 pagine 316

   





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