Ma perchè il papa non ardiva darsi in mano del popolo senza che la sua persona venisse assicurata da ogni molestia, si convenne che i senatori giurerebbero in mano del papa fedeltà alla chiesa di S. Pietro, pel consueto omaggio; che gli ritornerebbero i diritti di suprema signoria, e prometterebbero di non attentare alla sua libertà, nè a quella de' cardinali suoi fratelli. Poichè queste condizioni furono accettate da ambo le parti, i senatori si presentarono al pontefice con tutti i magistrati di Roma, e lo accompagnarono pomposamente in città245.
Anche Federico aveva abbandonata Venezia, e, dopo aver visitate le città toscane che avevano per lui combattuto con tanta fedeltà, passò a Genova, e di là per il Monte Cenisio ne' suoi stati di Germania e di Borgogna.
I sei anni della tregua si consumarono in trattati di più stabile pace, i quali per altro non distoglievano Federico dal tentar la fede dei popoli confederati, staccandoli dalla lega l'un dopo l'altro, e facendo separate paci. Poco dopo proclamata la tregua, ammise a segrete conferenze alcuni gentiluomini trivigiani legati alla confederazione, da' quali ricevette un giuramento di cui rimase segreto l'oggetto. Il popolo di Treviso n'ebbe sentore, e prese le armi contro di loro quando tornavano in città, volendo che come traditori della patria e spergiuri fossero condannati ad ignominiosa morte. I consoli trovaron modo di conoscere il trattato stipulato da questi gentiluomini, e ne diedero parte alla dieta della lega, la quale avendo dichiarato manifesto il tradimento, condannò i colpevoli a severo castigo, e pensò a precauzionarsi contro i maneggi della fazione imperiale246.
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