Intanto dimenticavansi in Europa i pericoli cui trovavasi esposta la santa città, quando nel 1187 si ebbe notizia che Saladino se n'era impadronito, che il re Gui di Lusignano era prigioniere, e che, tranne le città di Tripoli, di Tiro e d'Antiochia, tutta la terra santa era ricaduta in potere degli infedeli268.
Qualunque sia la nostra opinione intorno al primo motivo delle crociate, poichè fu stabilito il regno di Gerusalemme, e che, confidando nell'appoggio degli Occidentali, tanti coloni di tutte le nazioni d'Europa erano venuti a popolare la Siria, restandovi come ostaggi e come mallevadori della volontà dei Latini di mantenere indipendente la Terra santa, l'onore, il dovere, le più assolute promesse obbligavano gli Occidentali a soccorrere i loro compatriotti, i campioni da loro stessi posti nel territorio nemico. Estrema fu perciò la costernazione cagionata dalla perdita di Gerusalemme, profonda, universale. Gregorio VIII, allora eletto papa269, impiegò i brevi giorni del suo pontificato a predicare ai cristiani la pace fra di loro e la lega contro gl'infedeli. Spedì lettere circolari a tutti i re, a tutte le repubbliche d'Europa, pregando di deporre le private nimistà e di riunirsi per la causa di Dio, perchè, com'egli diceva, i vizj de' cristiani e le pazze loro discordie avevano loro procurato sì grande calamità è tanta vergogna270.
Le guerre d'Italia erano allora prodotte dalle passioni dei popoli e non dagli ambiziosi calcoli de' sovrani. Un profondo e doloroso sentimento de' loro errori occupò all'istante l'animo de' cittadini, e l'entusiasmo distrusse le inquiete loro rivalità. Cremona era in guerra con Brescia, Parma con Piacenza, Milano e Pavia si disponevano a nuove battaglie: ma fu loro predicata la pace di Dio, e tutte le repubbliche l'abbracciarono.
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