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      Così, fatti nemici gli uni degli altri, tanti potenti cittadini battevansi continuamente, e comechè tutti innalzassero torri e fortificassero i loro palazzi, rimasero trentatre anni nella medesima città senza aver mai fatto verun accordo. Ma la notte della Candelora del 1248 la parte guelfa fu costretta per la prima volta di abbandonare la città, che, ritirandosi, fu esigliata dalla pubblica autorità, la quale fino a tale epoca aveva mostrato di volere con mano imparziale comprimere le due fazioni castigando indistintamente i perturbatori del pubblico riposo.
      Trentratre anni di non interrotta guerra entro le mura di Firenze377 non solo produssero l'effetto di avvezzare alle armi la nazione, e di prepararla in tal maniera alle sue future conquiste, ma diedero altresì un particolare carattere all'architettura della città, carattere non affatto perduto al presente, perchè i nuovi architetti, senza rendersi ragione dello stile nazionale, lo imitarono nei loro edificj. I palazzi fiorentini sono masse quadrate pesanti, il di cui principale ornamento consiste nella solidità378. Sono grosse muraglie bugnate, porte alzate sopra il livello del suolo, larghe anella di ferro e di bronzo in cui collocavansi i fanali all'occasione di pubbliche illuminazioni, o destinate a portare gli stendardi d'una fazione: altronde non vi si vedevano nè colonne, nè peristili, o cosa alcuna ove l'architettura possa mostrar grazia e leggerezza. Firenze si fa conoscere all'aspetto suo per la città dei nobili, la città della forza individuale, la città ove l'autorità pubblica era talvolta debole, ma dove ognuno era padrone e signore nella propria casa.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo II
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1819 pagine 316

   





Candelora Firenze