L'anno 1203 san Domenico prese per impulso proprio a predicare contro gli Albigesi; e l'anno 1206 fu spedito dal papa nella Gallia Narbonese, con ampie facoltà di promettere a coloro che prenderebbero la croce per l'esterminio degli eretici, tutte le indulgenze riserbate fin allora ai soli liberatori di Terra santa398. Del 1209 Simone di Monfort, sempre accompagnato dai Domenicani, entrò ne' dominj del conte di Tolosa alla testa de' crocesegnati. Gli scrittori ecclesiastici di que' tempi ne esaltano la condotta; tacciono i posteriori ed arrossiscono. Pochi estratti dei primi non devono sembrare stranieri alla storia delle nostre repubbliche; facendo chiaramente conoscere l'impulso che il papa voleva dare alla religione del suo secolo, e gli orrori risparmiati all'Italia dal libero governo delle sue città.
«L'anno del Signore 1209, dice Bernardo Guidone399, il giorno di santa Maria Maddalena, l'armata crociata contro gli eretici d'Albi, Tolosa e Carcassona, entrò nelle terre soggette al conte di Tolosa, prese la città di Bezier e la diede alle fiamme. Nella chiesa di santa Maria Maddalena, ov'eransi rifugiati i cittadini che prima eransi opposti all'armata vittoriosa, furono uccise sette mila persone. E ciò era troppo giusto, perchè avevano ricusato al proprio vescovo di consegnare all'armata tutti gli eretici che trovavansi nelle loro mura.» Di fatti la più parte di coloro che venivano trucidati in tal maniera, erano cattolici. In un consiglio di guerra i crociati avevano domandato come sarebbersi potuti distinguere i cattolici dagli eretici, onde risparmiarli.
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