I sudditi del conte di Fiandra, invece di seguirlo, presero la strada del mare, e, passando in Siria colle loro proprie navi, non si unirono più all'armata crociata; il vescovo d'Autun, Guiche conte di Forest, ed altri molti andarono a Marsiglia per procurarsi il passaggio sopra vascelli mercantili421; di modo che i crociati, che incominciarono ad arrivare a Venezia dopo la Pentecoste, ed ai quali fu ceduta l'isola di san Nicola di Lido, non arrivarono al numero che si era supposto, e quando si venne a riscuotere da cadauno di loro la capitazione convenuta, cioè due marche per uomo, e quattro per ogni cavallo422, si fu ancora assai lontani dal compire le ottanta mila marche convenute, tanto più che molti dicevano di non poter pagare il loro passaggio, sicchè i loro baroni ricevevano di costoro quello che potevano averne. I conti di Fiandra, di Blois, di san Paolo, il marchese Bonifacio, ed i loro amici vollero sagrificare quanto avevano, e mandarono al doge tutto il loro vasellame; ma malgrado questo generoso sagrificio mancavano tuttavia trentaquattro mila marche al compimento del pattuito prezzo423.
«Allora il duca parlò ai suoi popoli, e disse loro: Signori, queste genti non possono pagarci: quanto hanno fin qui pagato, noi l'abbiamo tutto guadagnato in forza della convenzioni cui essi non sono in istato di soddisfare; ma il nostro diritto rigorosamente voluto non sarebbe di loro aggradimento, e noi ed il nostro paese ne saremmo biasimati assai. E bene invitiamoli dunque ad un nuovo accordo.
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