La sera i crociati unironsi in una chiesa per deliberare sul modo di continuare l'assedio. Molti Francesi proposero di uscire dal porto, e di attaccare la città dalla parte di mezzogiorno per il Bosforo, o la Propontide, perchè da questo lato Mourzoufle non aveva fiancheggiate le mura di torri, nè assicurate con sostegni per di dentro; ma i Veneziani che conoscevano meglio il mare, opposero che la corrente del Bosforo batteva contro le mura a mezzogiorno, e respingeva tutti i vascelli che vogliono avvicinarsi da quella banda470. Fu perciò seguito il consiglio del doge di differire l'attacco fino al lunedì seguente; di legare intanto i vascelli due a due, affinchè ogni torre venisse assalita da due navi, e che si rinnovasse l'attacco nello stesso luogo.
Il lunedì mattina 12 aprile, la flotta crociata attraversò nuovamente il canale, ed attaccò le mura. Durante il mattino i Greci resistettero con coraggio; ma a mezzogiorno un gagliardo vento del nord spingeva i vascelli crociati contro il muro, e ne facilitò l'abbordaggio. I vascelli dei vescovi di Troies e di Soissons chiamati il Paradiso ed il Pellegrino471, ch'erano legati assieme, abbassarono i primi le loro scale sulla torre ch'essi combattevano; e nello stesso tempo un Francese ed un Veneziano lanciaronsi sulle mura472: e ben tosto gli altri vascelli accostaronsi egualmente. Furono all'istante prese quattro torri, ed atterrate tre porte, ed i Latini non solo s'impadronirono di questa parte delle mura, ma ancora di tutto il quartiere ch'era stato incendiato, e dello stesso padiglione di Mourzoufle; il quale, obbligato di fuggire, si rinchiuse nel palazzo di Boucolèon.
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