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      Altronde la protezione che i Bolognesi accordarono, del 1216, ai loro alleati di Cesena, e la guerra che, del 1228, sostennero contro i Modenesi, non produssero alcuno notabile avvenimento506. Più importante fu un'altra guerra degli stessi Bolognesi contro Imola; aveano, nel 1222, saccheggiato quattro volte il territorio di questa città e ridotti gli abitanti in così misero stato, che per ottenere la pace acconsentirono a distruggere le loro mura, a cedere ai vincitori le porte della città che furono portate trionfalmente a Bologna; e per ultimo a ricevere un podestà bolognese507. Fu in occasione di così umiliante convenzione che l'imperatore Federico, dichiarandosi protettore dell'oppressa città, sforzò, colle sue minacce, i Bolognesi ed il loro pretore a gettarsi scopertamente nel contrario partito.
      Federico II, ossia Federico Ruggero, siccome chiamavasi avanti che fosse imperatore, trovavasi in Germania quando gli fu data notizia della morte d'Innocenzo III e della elezione di Onorio III, ch'era stato quattro anni, sotto i suoi ordini, governatore di Palermo. Federico fece due volte il fatale esperimento, che un suo ministro non potev'essere fatto papa senza diventare suo nemico508. Il subalterno, diventato superiore, rare volte sa difendersi dalla tentazione di far conoscere al suo antico padrone, che può anch'esso umiliarlo e farlo soffrire. Benchè Federico non fosse allora il campione della santa sede contro l'imperatore Ottone IV, il nuovo papa gli scrisse arrogantemente, ordinandogli di rassegnare al principe Enrico, suo figliuolo, il regno di Sicilia, onde non rimanesse unito a quello di Germania.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo II
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1819 pagine 316

   





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