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      La città di Gerusalemme essendo stata effettivamente ceduta agli ufficiali di Federico, questi alla testa delle sue truppe vi entrò come nella capitale del nuovo suo regno. Ma il patriarca avendolo prevenuto, sottopose all'interdetto la città e la stessa chiesa del santo sepolcro, quai luoghi profanati dalla presenza dì uno scomunicato. Niun prete volle celebrarvi la messa, e Federico che doveva ricevervi la corona del nuovo suo regno, fu obbligato di prenderla dall'altare colle proprie mani e porsela in capo.
      Gregorio IX, quando ebbe notizia di questo trattato, scrisse a tutti i principi d'Europa per informarli dell'intera sua disapprovazione, chiamando questa pace529 un esecrabile delitto che ispirava orrore e sorpresa. Ma Federico che colla sua armata tenne dietro immediatamente alle lettere colle quali aveva annunciato il riacquisto di Gerusalemme, costrinse ben tosto il papa a mutar linguaggio. Riprese a forza tutte le città e fortezze che gli erano state tolte dalle truppe della Chiesa; atterrì in modo l'armata di Giovanni di Brienne, che si sbandò in pochi giorni, lasciando quasi solo questo guerriero veterano; ricevette le felicitazioni del senato e del popolo di Roma; ed ispirò abbastanza di spavento al papa per farlo acconsentire ad entrare in trattati co' suoi ministri530: in conseguenza de' quali il papa soppresse le censure pronunciate contro l'imperatore, e lo riconciliò colla Chiesa, a condizione soltanto che questi accorderebbe un perdono generale a tutti i feudatarj ribelli.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo II
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1819 pagine 316

   





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