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      Già da oltre vent'anni aveva cominciato in Francia la persecuzione contro gli Albigesi537: il racconto di queste crudeli spedizioni rendeva i popoli feroci; lo zelo, allora nel colmo del fervore, dei due nuovi ordini francescano e domenicano comunicavasi a tutte le classi dei cittadini, e le repubbliche italiane non opponevano più un'insormontabile ripugnanza allo stabilimento dell'inquisizione. Il 13 gennajo 1228 l'assemblea del popolo, adunata in Milano, pronunciò sentenza di esigilo e di confisca dei beni contro gli eretici538. Nel 1231 pubblicò un altro più severo editto mandato a nome comune del papa e dell'imperatore. Finalmente due anni dopo fu per la prima volta alzato il rogo in Milano, ed il podestà Oldrado di Tresseno, che fabbricò nella Piazza de' Mercanti il palazzo pubblico in cui oggi conservansi gli archivj, fece porre sulla facciata di questo palazzo, sotto al basso rilievo che lo rappresenta a cavallo, una iscrizione in suo onore onde perpetuare la memoria ch'egli aveva il primo, siccome era doveroso, fatti abbruciare gli eretici539.
      Non dobbiamo per altro risguardare i persecutori degli eretici quali uomini essenzialmente feroci che facciano il male conoscendo di far male; nè è possibile di farsi ammirare dal proprio secolo a cagione di opere assolutamente malvage: e siccome a quest'epoca i Domenicani acquistarono grandissima opinione di santità, devono riconoscersi in loro grandi virtù associate a quella ardente sete di sangue che fa torto alla causa cui essi servivano.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo II
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1819 pagine 316

   





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