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      TOMO III.
     
      CAPITOLO XVI.
     
      Continuazione del regno di Federico II. - Guerra della Lega lombarda contro questo imperatore. - Viene deposto dal papa nel concilio di Lione.
     
      1234=1245.
     
      Non erano appena passati sessant'anni dopo il trattato convenuto in Venezia tra le repubbliche lombarde e l'imperatore Federico Barbarossa, che una nuova guerra si riaccese nella stessa contrada fra la medesima lega lombarda e Federico II, nipote del Barbarossa. Apparentemente sembrava provocata dagli stessi motivi che avevano dato luogo alla precedente guerra; e se da un lato pretestavansi le antiche prerogative dell'Impero, facevansi risonare dall'altra banda i diritti de' cittadini e la riconosciuta indipendenza delle città. Nel tredicesimo secolo, siccome nel dodicesimo, la Chiesa non tardò a dichiararsi la protettrice delle repubbliche ed a ferire più gravemente l'imperatore colle armi spirituali. Si confondono facilmente i due Federici, le due leghe lombarde, le due lunghe contese tra l'autorità reale e la libertà.
      Queste due guerre sono per altro distinte da due importantissime differenze. Era la prima necessaria; perchè, rispetto alle città, trovavansi compromessi i loro più preziosi diritti, il loro onore, la stessa loro esistenza. La seconda poteva facilmente risparmiarsi, se l'insidiosa politica della corte romana non avesse accesa e tenuta viva la discordia, e se ai Lombardi non avessero ispirata troppa fidanza le loro ricchezze, e troppo orgoglio il sentimento della propria forza. E siccome i motivi della guerra furono meno puri, n'ebbero altresì meno onorevoli risultamenti.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo III
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817, pagine 326

   





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