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      Questo giovane principe, la di cui istoria è coperta d'impenetrabili oscurità, non sortì più di prigione, ove morì pochi anni dopo. Attestano alcuni ch'egli si meritò questa perpetua prigionia con nuovi attentati; altri danno colpa a Federico d'aver trattato il figliuolo con eccessivo rigore7.
      Non era supponibile che l'imperatore perdonasse ai Milanesi il delitto del figliuolo, ed i pericoli cui era stato esposto; e quand'anche avess'egli potuto dimenticare la loro offesa, Ezelino III da Romano prendevasi cura di ricordargliela, e di eccitarlo alla vendetta. In un altro capitolo abbiamo avuto opportunità di parlare della famiglia da Romano e della rivalità d'Ezelino II col marchese d'Este. Ezelino III, cui il suo secolo diede il soprannome di feroce, fisserà più lungo tempo i nostri sguardi. Una lunga vita, talenti straordinarj, sommo coraggio, furono da costui impiegati a stabilire una tirannide, quale l'Italia e forse il mondo non avevano ancora veduta. L'arte con cui seppe usurpare la sovranità in mezzo a' repubblicani gelosi della loro libertà, i delitti commessi per conservarla, la sua grandezza, la sua caduta, meritano d'essere studiate dagli uomini nemici della crudeltà e della tirannide, potendo ricavarne importanti ammaestramenti.
      Ezelino II dopo avere lungo tempo diretta la parte ghibellina nella Marca Trivigiana, dopo avere ottenuti sorprendenti successi, ed avere estesi i dominj di sua famiglia su quasi tutto il territorio posto alle falde dei monti Euganei, erasi dato alla divozione, ed, abbandonato il mondo, aveva divise le sue sostanze tra i suoi figliuoli.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo III
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 326

   





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