Gli fece dire d'essere disposto ad una compiuta sommissione, proponendogli ad un tempo un glorioso parentado per la famiglia del Fiesco51, il matrimonio di una nipote del papa per Corrado suo figliuolo ed erede presuntivo. Innocenzo dal canto suo mostravasi desideroso della pace, per cui entrò volentieri a trattarne: ma egli domandava che precedentemente alle concessioni della Chiesa, Federico accordasse la libertà a tutti i suoi prigionieri, e le restituisse le terre conquistate: l'imperatore invece chiedeva che la santa sede desistesse dal proteggere i Lombardi, e richiamasse il legato che predicava tra que' popoli la crociata contro di lui: e perchè niente potè ottenere dal papa di quanto gli aveva chiesto, assediò Viterbo ch'erasi di fresco ammutinato52.
(1244) Le negoziazioni si ripresero o continuarono nel susseguente anno, e sapendosi già ammessi tutti gli articoli più importanti, si sperò vicina la pace. L'imperatore ed il papa perdonavano reciprocamente ai partigiani della Chiesa e dell'Impero le vicendevoli offese fattesi durante la guerra. Federico accettava la mediazione del papa per terminare le precedenti sue dispute coi Lombardi; Innocenzo doveva essere rimesso nel godimento di tutte le terre che la Chiesa possedeva avanti alle prime ostilità; tutti i prigionieri dovevano essere liberati, ed annullate tutte le confiscazioni53. Ma probabilmente il papa non acconsentiva alle concessioni che egli faceva che per acquistar tempo, perchè conosceva quanto pericolosa fosse la sua posizione in Roma; e forse Federico disponevasi a rompere i trattati tostochè gli si presentasse vantaggiosa opportunità di farlo, imperciocchè quando ancora duravano, cercava di farsi nuovi partigiani in Roma e nel suo territorio.
| |
Fiesco Corrado Chiesa Federico Lombardi Viterbo Chiesa Impero Lombardi Innocenzo Chiesa Roma Federico Roma
|