«Non è già colla predicazione evangelica, dicevano nel loro manifesto, che si fondò sotto Carlo Magno l'impero de' Franchi, ma colla forza delle armi; oggi coll'astuzia delle volpi, gli ecclesiastici, un tempo schiavi, usurparono i diritti de' principi.» Tutta l'arroganza ed il fiele d'Innocenzo IV sarebbero venuti meno, se questi signori, dando vigorosa esecuzione al loro progetto, avessero forzato il papa a tornare in Italia e ad avvicinarsi al pericolo. Ma alcuni degli alleati lasciaronsi smuovere dalle scomuniche e dalla veemenza con cui Innocenzo eccitò contro di loro tutto il clero di Francia; altri furono corrotti dai regali e dai beneficj che Innocenzo seppe opportunamente spargere con prodigalità tra le loro famiglie.
Sebbene Federico sentisse tutto il peso delle sue avversità, e desiderasse la pace, non ommise di dare non dubbie prove del suo fermo carattere allorchè stabilì il partito ghibellino nella repubblica di Fiorenza. Questo partito era da lungo tempo84 in Toscana preponderante. Pisa, la più potente città di questa contrada, era affatto ligia all'imperatore; Siena, fiorente città che contava in allora nell'interno delle sue mura undici mila ottocento famiglie, quasi fino dalla sua origine erasi costantemente conservata fedele al partito; le meno potenti città di Pistoja e di Volterra, e quasi tutti i feudatarj trovavansi armati per la stessa causa; per ultimo ancora nelle città considerate guelfe numerosi erano i Ghibellini e non esclusi dalle cariche pubbliche.
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