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      Fiorenza era capo della lega guelfa che comprendeva Lucca, Montalcino, Monte-Pulciano, Poggibonzi e un limitato numero di gentiluomini. Ma quantunque Fiorenza facesse vivamente guerra agli abitanti di Siena, il vicendevole loro odio prodotto da gelosia e da private ingiurie era affatto indipendente dalla gran lite dell'Impero. Nè i Fiorentini eransi apertamente dichiarati contro l'imperatore, riconoscendo anzi la repubblica loro subordinata sempre alla legittima, ma limitata autorità del monarca. Dopo la morte di Buondelmonti accaduta del 1215, la repubblica non aveva potuto riconciliare le famiglie nobili che avevano la maggior parte dell'amministrazione della città: si azzuffavano queste frequentemente o presso le torri che ogni potente famiglia aveva fabbricate, o in quattro o cinque delle principali piazze, nelle quali i nobili d'ogni quartiere avevano erette delle fortificazioni mobili dette serragli, che consistevano in barricate o cavalli di frisa con cui chiudevasi parte della strada, e servivano a proteggere coloro che combattevano. Alcune principali famiglie comandavano le barricate innalzate al di fuori dei loro palazzi, e si affrettavano di chiuderle quando nasceva qualche tumulto: gli Uberti, per modo d'esempio, i quali avevano quello spazio oggi occupato dal palazzo vecchio, signoreggiavano la strada che sbocca da questa banda sulla gran piazza; i Tedaldini difendevano la porta di san Pietro, i Cattanei la torre del Duomo. Una disputa qualunque per un affare pubblico o privato, un motto offensivo incautamente pronunciato, metteva le armi in mano a tutta la nobiltà; ognuno portavasi al suo luogo, e si combatteva contemporaneamente in sei o sette parti della città; ma la sera cessava la rissa, e le parti nemiche ritiravano tranquillamente i loro estinti: il giorno susseguente era consacrato ai funerali; ed i valorosi Guelfi e Ghibellini s'incontravano pacificamente, ed adunavansi ancora talvolta per decretare la gloria dei combattimenti del precedente giorno a quello che aveva date prove di maggior valore ed intrepidezza.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo III
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 326

   





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