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      Tutti uniti sacrificavano egualmente le private loro nimistà alla gloria della patria; e durante la guerra di Siena, nella quale i Fiorentini ebbero molti vantaggi, niuno avrebbe potuto sospettare che la loro armata fosse in parte composta d'ufficiali e soldati ghibellini.
      Mentre trovavasi ancora all'assedio di Parma, Federico, per acquistare maggiore influenza su questa repubblica, nominò suo vicario in Toscana uno de' suoi figli naturali, Federico, re d'Antiochia, cui diede il comando di mille seicento cavalli tedeschi. Nello stesso tempo scrisse alla famiglia degli Uberti, la principale del partito ghibellino, per muoverla a fare un generoso sforzo in di lui favore, cacciando i loro antagonisti fuori di Fiorenza85. In fatti gli Uberti presero le armi, ed i Guelfi si affrettarono di porsi in difesa delle loro barricate: ma i Ghibellini non si curando di difendere i proprj trinceramenti si unirono tutti alla casa degli Uberti, e rimasero facilmente vittoriosi dei Guelfi d'un solo quartiere che si erano loro opposti. Marciarono poi tutti uniti contro un'altra barricata guelfa, e la superarono colla medesima facilità; ed inseguendo così di posto in posto i loro avversarj, gli sconfissero dappertutto prima che potessero unirsi, finchè arrivarono alle barricate dei Guidalotti e dei Bagnesi in faccia a porta san Pier Scheraggio. Tutti i Guelfi della città sottrattisi alle precedenti zuffe eransi adunati entro di queste barricate, e per tal modo i due partiti trovaronsi in questo luogo con tutte le loro forze in presenza l'uno dell'altro.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo III
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 326

   





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