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      Volle per altro far esperimento del popolo, temendo che si ammutinasse; e mandò al supplicio un solo Delesmanino, il più giovane ed il meno stimato; ma vedendo che i loro vassalli ed amici non facevano verun movimento, fece strascinare tutti gli altri sulla piazza, ove furono decapitati. «Universale fu la sorpresa, dice Rolandino, per la morte dei Delesmanini, perchè la casa da Romano non aveva avuto in tutta la Marca amici più prossimi, più fedeli, o più zelanti. Tale amicizia parve che si conservasse tra i contemporanei di questa generazione, com'erasi mantenuta inviolata tra i loro padri: ma nulla dobbiamo tanto temere, niuna cosa è foriera di tante calamità, quanto un amico perfido e sleale, che acquista troppa grandezza e potenza.»99.
      Intanto Federico, dopo aver soggiogati i Guelfi di Fiorenza, e rassodata la sua autorità in tutta la Toscana, dava voce di voler abbandonare l'Italia settentrionale a sè medesima, onde raddolcire alquanto la collera del papa, e farsi strada, se era possibile, a qualche riconciliamento. San Luigi, re di Francia, aveva svernato del 1248 - 1249 nell'isola di Cipro col potente esercito de' crociati che conduceva in Egitto. E perchè in primavera incominciava a mancare di vettovaglie, Federico accordò ai Veneziani, coi quali era in guerra, salvacondotti, onde potessero recar soccorsi all'armata francese, e spediva egli stesso a san Luigi un convoglio di vettovaglie, manifestandogli in una lettera l'ardente suo desiderio di raggiugnere la crociata, ed il rincrescimento di esserne impedito dalla guerra che gli faceva il papa100. Dall'isola di Cipro san Luigi scrisse di nuovo ad Innocenzo IV per determinarlo a far la pace col benefattore della cristianità, col principe che aveva di fresco salvata l'armata de' crociati da una spaventevole carestia101. Bianca, regina di Francia, non s'interessava meno vivamente per lo stesso oggetto; ma Innocenzo fu inflessibile; e la totale disfatta di san Luigi presso Damietta, la sua prigionia e la morte di Federico, liberarono il papa da ulteriori istanze.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo III
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 326

   





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