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      Vero è che quando i Genovesi chiesero al domenicano la cessione del castello di Lerici, posto in riva al mare al confine dei due territorj, questi rispose loro: «Vi cederemmo piuttosto Cinzica, uno de' quartieri della nostra città»; ed ebbe così fine ogni trattato.
      Il viaggio d'Innocenzo in Lombardia fu un continuo trionfo: i Guelfi si affollavano in sulla strada, e per assicurarlo dagl'insulti de' Ghibellini avevano formato alcuni corpi di guardie d'onore, che tenevan luogo di vere armate. Ma le città ghibelline, come Pavia e Lodi, sul di cui territorio doveva passare il papa, scoraggiate dalla morte del loro capo, non volevano certamente provocar davvantaggio la collera del pontefice: che anzi, bramando di far dimenticare le antiche offese, si dicevano disposte a riconciliarsi colla parte guelfa, e permettevano ai loro esiliati di rientrare in patria109. In fatti la città di Lodi, tribolata dalle armi dei Milanesi, entrò nella lega; e Pavia fece con Milano un trattato di pace, ch'ebbe poi corta durata.
      Il papa aveva poste le armi in mano ai Lombardi contro l'imperatore; ma se gli aveva spinti in una pericolosa guerra contro un grande monarca, gli aveva così potentemente sussidiati colle armi spirituali, che n'erano usciti vittoriosi. Federico aveva dovuto abbandonare l'assedio di Brescia e di Parma; non aveva osato d'intraprendere quelli di altre più potenti città, quali sono Milano, Genova e Bologna; ed un anno prima di morire, erasi allontanato da un paese, per opprimere il quale sentivasi troppo debole.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo III
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 326

   





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