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      La caduta di Napoli fece sentire al papa che aveva tentato invano di soccorrerla, e che la Chiesa non era tanto potente da far l'acquisto e conservare le due Sicilie; onde volendo pur togliere uno stato così vicino a Roma alla casa di Svevia, i di cui partigiani erano in Roma tutti nemici della santa sede, progettò di dare questo regno, come feudo della Chiesa, ad alcun altro principe il quale lo conquistasse per diventare vassallo dei papi e sempre loro creatura123. Da questa politica d'Innocenzo IV riconobbe la sua elevazione la famiglia d'Anjou, ed ebbero origine i funesti diritti de' Francesi sul regno di Napoli.
      Innocenzo non erasi da principio rivolto a Carlo d'Anjou. I suoi predecessori avevano acquistato sopra l'Inghilterra que' medesimi diritti ch'egli pretendeva di avere sulla Sicilia. Enrico III, figliuolo di Giovanni, uomo debole ed impolitico come suo padre, governava allora l'Inghilterra, il quale nelle frequenti guerre civili che doveva sostenere, invocando la protezione papale contro i suoi sudditi, aveva rese frequenti ed intime le comunicazioni tra le due corti. Perciò Innocenzo, per mezzo del suo segretario Alberto di Parma124, offrì la corona della Sicilia a Riccardo, conte di Cornovaglia, fratello d'Enrico. Riccardo aveva fama di possedere immense ricchezze; e le guerre civili avevano fatto nascere in Inghilterra il coraggio e l'arte militare. Non era per altro a credersi che Riccardo potesse sostenere una lunga guerra in tanta distanza dal suo paese, o che gl'Inglesi lo ajutassero molto tempo in così difficile impresa.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo III
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 326

   





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