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      Ma la formazione di un corpo assai più importante, di quel corpo che in appresso attribuissi la sovranità, e formò da sè solo tutta la repubblica, fu posteriore di cento quarant'anni a questa prima limitazione dell'autorità ducale. Dopo la sgraziata spedizione nell'Arcipelago del doge Vital Micheli, il quale, ingannato dai negoziati della corte di Bizanzo, espose la sua flotta al contagio, e perdette il fiore de' soldati, scoppiò in appresso al suo ritorno un tumulto, nel quale fu ucciso da un plebeo212. Un interregno di sei mesi precedette l'elezione del suo successore, e la nazione veneziana gettò in quel frattempo i fondamenti di un governo veramente repubblicano, onde evitare che l'inconsideratezza di un solo uomo non mettesse in pericolo tutto lo stato.
      Fino a quell'epoca la nazione non aveva avuta in faccia al governo verun rappresentante; s'adunava essa medesima, e con questi parlamenti o assemblee generali il doge divideva la sovranità. Ma quanto più la nazione cresceva di potenza, queste assemblee diventavano più tumultuose; e restando incomplete per l'assenza di molti cittadini, giudicavansi più incapaci di sopravvegliare il governo e di difendere contro i suoi attentati la pubblica libertà. Si credette, secondo il sistema che fu poi chiamato rappresentativo, che la nazione potrebbe delegare i suoi poteri ad un minor numero di cittadini che agirebbero in suo nome ed osserverebbero il governo. Si credette che affidando loro la comune difesa, li si darebbero pure i proprj interessi e sentimenti, e per tal modo si fece il primo passo, forse necessario, verso l'aristocrazia.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo III
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 326

   





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