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      Vero è per altro che la rivalità de' Genovesi coi Veneziani produsse un notabile cambiamento nelle alleanze delle due nazioni. I Veneziani che fino a tale epoca erano stati i protettori del partito guelfo, ed avevano lungo tempo fatto guerra a Federico II poi ad Ezelino, staccaronsi dal papa per allearsi da una banda coi Pisani, implacabili nemici dei Genovesi, dall'altra con Manfredi che aveva da vendicare sui Genovesi le antiche ingiurie, ed in particolare l'ajuto dato al loro compatriotto Innocenzo IV228. La lega dai Veneziani contratta coi nemici del papa incoraggiò i Genovesi a contrarne un'altra che fu ancora più scandalosa. Spedirono essi ambasciatori a Michele Paleologo, imperatore dei Greci, per impegnarlo a perseguitare più caldamente i Veneziani loro comuni nemici, esibendosi di ajutarlo a ritogliere dalle mani de' Veneziani e de' Francesi la città di Costantinopoli, che avrebbe dovuto essere la capitale di Paleologo, e che di tanti acquisti era quasi il solo che ancora fosse in potere de' Latini. Il trattato di alleanza fu sottoscritto a Nicea il giorno 13 marzo del 1261229. Paleologo esentò i Genovesi dai diritti di pedaggio in tutti i suoi porti, e questi invece gli promisero un certo numero di vascelli di guerra ad un determinato prezzo. Infatti essi ne armarono sei, e dieci galere, che immediatamente spedirono in Levante.
      Baldovino II, debole e spregevole principe, era in allora imperatore latino di Costantinopoli, e regnava solo fino dall'anno 1237; il quale avendo nelle sue angustie talvolta vilmente e sempre invano supplicati i principi dell'Occidente ad ajutarlo, era ritornato nella sua capitale, ove per procacciarsi un poco di danaro, faceva levare il piombo dai tetti delle chiese e dei palazzi di Costantinopoli, indi faceva demolire questi edificj per provvedersi di legna da fuoco; vendeva od impegnava le sacre reliquie; e per ultimo dava il proprio figlio come ostaggio ad alcuni banchieri veneziani, che gli prestarono alcune somme di danaro230. Per lo contrario i Greci in sessant'anni di sventure e di esiglio avevano ripreso un poco di coraggio e di energia.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo III
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 326

   





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