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      La flotta veneziana, che aveva fatta l'impresa di Dafnusio, arrivava allora opportunamente presso al tempio di Sostenione, e servì a dar ricovero all'imperatore, al balìo, al patriarca latino, a tutti i Francesi ed alla maggior parte de' Veneziani che abitavano in Costantinopoli. Sì grande era il numero degli usciti, che ben tosto consumarono tutti i viveri della flotta, onde molti perirono di fame avanti che potessero essere trasportati all'isola di Negroponte, colonia de' veneziani, ove soggiornarono alcun tempo.
      E per tal modo Costantinopoli, dopo essere stata cinquantasette anni sotto il dominio de' Francesi e de' Veneziani, tornò ad essere la capitale dell'impero greco, che a quest'epoca parve riprendere nuovo vigore, e che doveva ancora mantenersi quasi due secoli235.
      Mentre i Latini abbandonavano Costantinopoli, che vedeva con piacere allontanarsi questi illegittimi suoi figliuoli236, Michele Paleologo avvisato a Meteoria che la reale città era stata occupata dalle sue truppe, ringraziò il cielo d'un avvenimento che non osava sperare, perchè l'anno precedente non aveva potuto impadronirsi con una grossa armata del solo sobborgo di Galata. Preceduto da un'immagine della Vergine e circondato dal senato e da tutti i grandi della nazione, entrò in città per la porta aurea, cantando inni di rendimento di grazie237. L'imperatore andò ad abitare il palazzo dell'Ippodromo, perchè quello di Blacherna, da più anni abitato soltanto dai Franchi, era imbrattato ed annerito dal fumo.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo III
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 326

   





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