In un altro capitolo avremo occasione di volgere lo sguardo alla terza repubblica marittima, a Pisa, la cui storia, meno conosciuta, è per molti rispetti simile a quella di Genova.
CAPITOLO XXI.
Carlo d'Angiò, chiamato dai papi, procura in Italia al partito guelfo una assoluta superiorità. - Conquista il regno di Napoli. - Disperde l'armata di Corradino, e fa perire questo principe sul patibolo.
1261 = 1268.
Il regno d'Alessandro IV era stato un'epoca favorevole alla fazione ghibellina. Manfredi, approfittando della debolezza di questo pontefice, aveva stabilita la sua autorità nel regno di Napoli; e nello stesso tempo i Ghibellini fiorentini avevano obbligata tutta la Toscana ad accostarsi al loro partito: e se nella Marca ed in Lombardia era stata distrutta la tirannide d'Ezelino, lo fu col favore dell'alleanza contratta co' capi ghibellini, il marchese Pelavicino e Buoso di Dovara, da' Guelfi di Milano, di Ferrara e di Padova. Finalmente a quest'epoca la casa della Torre a Milano erasi alienata dalla santa sede; ed a Verona, come nella Marca Trivigiana, Mastino della Scala erasi posto alla testa del partito ghibellino. Ma Alessandro IV morì il 25 maggio del 1261, ed il suo successore con mano più ferma e potente rovesciò bentosto la bilancia politica d'Italia.
Questo successore, che prese il nome di Urbano IV, era francese, nativo di Troia nella Sicampagna250 e di bassa condizione, ma aveva saputo co' suoi talenti acquistarsi il vescovado di Verdun, poi il patriarcato di Gerusalemme.
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