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      Abbiamo detto che i Visconti, signori d'una parte della Sardegna, e soprattutto di Gallura, avevano fatto omaggio del loro principato al papa per rendersi indipendenti della repubblica, ed avevano poi chiesta la protezione della chiesa contro la loro patria e contro il re Enzo, figliuolo di Federico II. Abbiamo altresì detto che i conti della Gherardesca e di Donoratico, caldi partigiani dell'imperatore, avevano riclamato più fortemente degli altri contro l'affettata indipendenza de' loro rivali; indipendenza che qualificavano di ribellione contro la repubblica. Dopo quest'epoca, i Visconti conservaronsi attaccati alla Chiesa; e perchè il contrario partito dominava in Pisa, per l'ordinario risedevano nella loro giudicatura o principato di Gallura. All'opposto i Gherardeschi avevano in ogni occasione dato prove del loro attaccamento al partito ghibellino, servendo sotto Manfredi; e due di loro seguendo Corradino nella sventurata sua spedizione, gli erano stati fedeli compagni nella prospera come nell'avversa sorte, finchè presi in Astura con lui e col duca d'Austria, perirono insieme sullo stesso palco. Però un altro dei conti Gherardeschi, Ugolino, diventato capo della sua famiglia per la morte de' due precedenti, sembrava meno disposto ad assecondare l'attaccamento disinteressato de' suoi padri al proprio partito, o i doveri d'una vendetta di famiglia, che gl'interessi della sua ambizione. Aveva perciò data sua sorella per consorte a Giovanni Visconti giudice o sovrano di Gallura, formando in tal modo un legame di cognazione tra i capi delle opposte parti.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo III
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 326

   





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