Pagina (294/326)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Il legato con un eloquente discorso predicò la pace ai cittadini adunati, fece in appresso leggere le lettere del papa ed il sottoscritto compromesso; e infine fece che si avanzassero cinquanta de' più riputati cittadini d'ogni fazione, e fece loro giurare sul santo vangelo, in nome di tutti i loro concittadini, di vivere continuamente in buona pace ed amicizia gli uni cogli altri. I procuratori ed i sindaci delle due fazioni si abbracciarono, e quest'augusta cerimonia si terminò con feste rallegrate dalla gioja universale375.
      Prima che avesse fine il pacificamento di Bologna, il cardinale Latino erasi allontanato da quella città per pacificare anche le città della Toscana. Giunse a Firenze il giorno 8 d'ottobre del 1278, accompagnato da trecento cavalieri, sudditi della chiesa. Vennero ad incontrarlo i magistrati, il clero ed il popolo, preceduti dal carroccio. Firenze non abbisognava meno di Bologna d'un paciere; perchè non solamente trovavansi esiliati i Ghibellini, ma si era pure manifestata nel partito guelfo una nuova divisione. La casa degli Adimari erasi inimicata con quelle dei Donati, dei Tosinghi e dei Pazzi; e queste numerose e potenti famiglie avevano ridotto il popolo a prendere parte alla loro lite. Il cardinale legato impiegò quattro mesi a soffocare queste private nimistà, ad assicurare la riconciliazione delle famiglie coi matrimoni, a punire colla scomunica coloro che rifiutavansi di pacificarsi, i quali poi erano dalla repubblica esiliati. Dopo le quali pratiche, in febbrajo del 1279 adunò il popolo in parlamento sulla piazza di santa Maria Novella, ch'era stata per tale circostanza ornata di fiori; esortò i Fiorentini alla pace, della quale pronunciò le condizioni: il ritorno de' Ghibellini in patria, la restituzione dei loro beni, la partecipazione agli ufficj pubblici; impegnò centocinquanta de' più ragguardevoli cittadini d'ambo le parti a darsi in presenza del popolo il bacio di pace; fece bruciare tutte le sentenze ch'erano state pronunciate; e non abbandonò Firenze finchè non ebbe ristabilita la tranquilità e la concordia376.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo III
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 326

   





Bologna Latino Toscana Firenze Bologna Ghibellini Adimari Donati Tosinghi Pazzi Maria Novella Fiorentini Ghibellini Firenze