Nello stesso tempo distribuì le truppe francesi non solo in tutta la Romagna, ma nella Marca d'Ancona, nella Campania, nel ducato di Spoleti e nel patrimonio di san Pietro, dando a tutte le città governatori e comandanti, che sceglieva tra gli ufficiali, o nella stessa famiglia del re siciliano. Carlo, per non perdere di vista questo pontefice che vivea sotto la sua tutela, dimorava sempre con lui in Viterbo382.
Finalmente il re di Sicilia volgeva gli ambiziosi suoi pensieri alla Grecia, che meditava di togliere a Paleologo per darla a suo genero Filippo, figliuolo dell'ultimo imperatore de' Latini; e Martino IV cercò d'adonestare questa nuova guerra con motivi di religione. Scomunicò Michele Paleologo per essere ricaduto nello scisma, o eresia de' Greci383, accomunando la stessa pena a tutti coloro che contraessero con lui alleanza, o gli prestassero ajuto, mentre l'infelice Paleologo, per aver voluto rappacificarsi colla chiesa d'Occidente, erasi provocato l'anatema del suo clero e di tutti i suoi sudditi. La ribellione era scoppiata ne' suoi stati, e Carlo non aveva avuto vergogna di soccorrere gli scismatici, che non eransi ribellati contro il loro sovrano che per avere egli cercato di riconciliarli col papa384.
Intanto Carlo annunciava qual nuova crociata la spedizione che stava preparando contro Costantinopoli. Egli aveva formato un numeroso corpo di cavalleria, chiesti soccorsi a tutti i suoi alleati, armati vascelli, e di già spedito, dall'altra banda dell'Adriatico a Canina, presso Durazzo, un corpo di tre mila uomini sotto il comando di Rousseau de' Soli385, cui in breve sarebbesi unito egli medesimo per occupare il Levante.
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