Erano i Pisani informati delle strette relazioni che il conte Ugolino della Gherardesca aveva conservate coi Fiorentini; conoscevano inoltre i talenti e l'accortezza di questo ambizioso cittadino, e l'arte con cui aveva saputo rendersi influente presso le due fazioni, ghibellino di nascita e guelfo per le contratte parentele. Nella difficile situazione in cui si trovavano, risolsero i Pisani di mettere il conte alla testa della repubblica, come i Romani in meno critiche circostanze avrebbero nominato un dittatore. Si assicura che i Pisani prigionieri in Genova, i quali dalle loro prigioni non lasciavano di conservare molta influenza sulle deliberazioni della loro patria, proposero essi medesimi tale elezione. Il conte Ugolino fu nominato per dieci anni capitano generale di Pisa; e la prima cura affidatagli fu quella di sciogliere la lega formata contro la patria.
Il conte Ugolino univa a molta desterità una coscienza poco scrupolosa; e forse era egli il principale motore della alleanza de' Guelfi contro i suoi concittadini. A Firenze era risguardato come un dichiarato Guelfo, onde vedendolo alla testa della repubblica pisana si credette d'aver ottenuto, senza adoperar le armi, il trionfo del partito guelfo ch'era stato l'unico motivo della lega. Ugolino fece proporre ai priori delle arti di Firenze di negoziare con lui; e nelle stesso tempo mandò loro un regalo di vini, pretendendosi che tra le bottiglie ve ne fossero alcune piene di fiorini d'oro in cambio di vernaccia19. Offrì inoltre di cedere ai Fiorentini molte terre del territorio pisano, ed ottenne con questi mezzi di sciogliere la lega de' Guelfi coi Genovesi.
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