Ma prima di vedere quale fu il fine di questa così lunga e tanto crudele guerra; prima di raccontare in qual modo, a quest'epoca, Bonifacio VIII, che non aveva mostrato sommissione che per ottenere la tiara, e che pareva volersi rifare della passata dissimulazione con un eccessivo orgoglio e colle più stravaganti pretensioni, alienasse Filippo il bello, re di Francia, suo antico alleato, ed entrasse in guerra colla famiglia Colonna, debbo riferire le rivoluzioni che nel medesimo tempo scoppiarono in Toscana, rivoluzioni alle quali non fu straniero lo stesso pontefice.
Venti miglia lontano di Firenze sulla strada di Lucca alle falde degli Appennini che dividono la Toscana dal Modenese, è posta una città che, malgrado la fertilità del suo territorio e la ridente sua situazione, non si rese illustre nè per popolazione, nè per ricchezze, nè per commercio, nè per potenza, ma soltanto per la violenza delle sue rivoluzioni, per l'intenso odio de' partiti che la divisero, per la fatale influenza di questi partiti sul rimanente della Toscana e quasi dell'Italia, ove sparsero il lievito della discordia; ove per una privata offesa, per una lite di famiglia, suscitarono una guerra universale. Il popolo di Pistoja è forse il più violento, il più impetuoso, il più sedizioso di cui la storia ci conservi la memoria. Pare che questo popolo fosse assetato talmente di guerre civili, che la sua sete di sangue non si spense nemmeno quand'ebbe ridotta la sua patria ad un oscuro rango tra le città d'Italia: nè si acquietò nemmeno sotto il despotismo, il quale soffocando tutte le passioni, distruggendo tutti gl'interessi, suole addormentare i popoli nel riposo della morte; ma continuò a combattere anche dopo che la libertà, il governo, la gloria, più non potevano per lui esistere; siccome quel gigante dell'Ariosto, che nel calore della battaglia erasi dimenticato di essere morto77. Esempio memorando dell'insensato furore che i soli nomi possono ancora ispirare agli uomini, quando più non sussiste alcuna delle cagioni che avevano eccitata la loro discordia.
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