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      Gli esiliati Neri di Pistoja, ed i capi dello stesso partito a Lucca, adunaronsi prestamente intorno a lui, e lo trassero agevolmente al loro partito. Carlo prese in seguito la strada di Fucecchio, san Miniato e Siena, per recarsi a Roma ed in seguito ad Anagni, onde ricevere gli ordini del papa, avanti d'entrare in alcuna delle città divise dalla nuova lite dei Bianchi e dei Neri. Carlo II, re di Napoli, venne a trovarlo in Anagni a fine di concertare la spedizione di Sicilia, che fu fissata nella vegnente primavera. Intanto il papa mandò Valois a Firenze per pacificarla, o piuttosto per farvi trionfare il partito dei Neri e della Chiesa.
      Carlo tornò dunque a Siena ed in seguito a Staggia nell'autunno dello stesso anno, avanzandosi contro Firenze. Erasi in questa città fatta la nomina de' nuovi priori che dovevano entrare in carica il 15 ottobre, e la scelta era più tosto caduta sopra persone inclinate alla pace, e che non davano sospetto ad alcun partito, che sopra coloro la di cui abilità avrebbe potuto salvare la repubblica in così difficili circostanze. Dino Compagni, lo storico di quest'epoca, era uno de' priori, e le sue scritture ci provano che egli era uno di quegli «uomini uniti, senz'arroganza, disposti a mettere le cariche in comune», tra i quali egli colloca sè medesimo100.
      Mentre che i Neri con private contribuzioni avevano messi assieme settanta mila fiorini per pagare il soldo delle truppe di Valois, d'altro non si occupavano i Bianchi che dei trattati di pace tra le famiglie nemiche.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo IV
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 288

   





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