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      Il mercoledì primo giorno di quaresima, mentre faceva l'augusta e commovente cerimonia della chiesa romana di spargere la cenere sul capo degli uomini più superbi per ricordar loro la nullità della propria esistenza ed il prossimo fine, quando venne la sua volta gli s'accostò per ricevere le ceneri Porchetto Spinola arcivescovo di Genova. Bonifacio gli gettò con violenza la cenere negli occhi, gridando: «Ghibellino! ricordati che tu sei cenere, e che coi Ghibellini tuoi compagni ritornerai in cenere113.» Ma la circostanza in cui Bonifacio mostrò tutta la violenza del suo carattere si fu nelle lite coi Colonna.
      Eranvi nel sacro collegio due cardinali della nobilissima famiglia Colonna, Pietro e Giacomo, i quali si erano mostrati contrari all'elezione di Bonifacio114 e credutisi abbastanza indipendenti per non nascondere il loro malcontento, poichè la casa Colonna gareggiava di potenza colle famiglie sovrane d'Italia. La città di Palestrina, quelle di Nepi, Colonna e Zagarolo, e molte castella erano di assoluta proprietà della casa Colonna, resa ancora illustre da molti valorosi personaggi. L'aperta inimicizia del pontefice aveva probabilmente consigliati i Colonna a far alleanza col re di Sicilia; e questo fu almeno il pretesto addotto da Bonifacio per fulminare contro di loro una bolla di scomunica che comincia con queste parole:
      «Avendo prese in considerazione le abbominevoli azioni dei Colonna ne' passati tempi, la presente loro ricaduta in pessime opere, e le ragioni di temere dal canto loro una non meno criminosa condotta in avvenire, ci hanno evidentemente dimostrato che l'odiosa casa Colonna è amara ai suoi domestici, d'aggravio ai suoi vicini, nemica della repubblica romana, ribelle alla santa Chiesa, perturbatrice del riposo della città e della patria, incapace di soffrire eguali, ingrata ai beneficj, troppo arrogante per servire, troppo ignorante per comandare; straniera alla modestia, agitata dal furore, priva del timor di Dio, senza rispetto per gli uomini, tormentata dal desiderio di turbare la città e tutto l'universo.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo IV
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 288

   





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