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      Le piramidi d'Egitto anteriori al perfezionamento delle altre arti ed ancora delle arti meccaniche, trasmisero in distanza di molte migliaja d'anni la misura della forza e della magnificenza di un popolo che senza tali monumenti si terrebbero per cose favolose. L'imponente cupola di Firenze e cento altri stupendi edificj innalzati nel tredicesimo secolo delle repubbliche italiane, conserveranno egualmente la memoria di questi popoli liberi e generosi, ai quali la storia non rese finora la debita giustizia.
      L'architettura del tredicesimo secolo porta ancora sott'un altro aspetto l'impronta de' costumi di quel tempo: ella è affatto repubblicana, e vedesi interamente destinata ad una comune utilità, o ad un comune godimento. Le mura delle città, i palazzi del comune, i templi aperti a tutto il popolo, i canali che portano la fertilità in tutto il territorio, sono opere di questo secolo. Il numero e la qualità degli edificj cominciati nella stessa epoca in tutte le città d'Italia, mostra quanto l'emulazione di tali governi riesca alle belle arti più vantaggiosa, che non il lusso delle monarchie; quanto lo spirito di comunità ove si fanno in su gli occhi del pubblico per fino le case private, incoraggisca gli architetti assai più dello spirito delle monarchie, nelle quali si fabbricano i pubblici edificj sotto gli occhi del principe; per ultimo quanto gli artisti si appaghino più delle ricompense e dell'ammirazione de' loro concittadini, che dell'approvazione e della mercede di un padrone.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo IV
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 288

   





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