Tali erano gli uomini che improvvisamente la mattina del 13 ottobre 1307 furono imprigionati in ogni angolo della Francia238; mentre che Giacomo di Molay, chiamato d'Oriente dal re, era venuto con piena confidenza a porsi in mano de' suoi carnefici. Sopra la deposizione di due malvagi, del priore di Montfaucon condannato per le sue dissolutezze a perpetuo carcere, e di Noffo Dei fiorentino, appiccato in appresso per altri delitti, furono accusati delle più ignominiose ad un tempo e più assurde scelleratezze239. Si pretendeva che rinnegassero la religione per la quale combattevano, che autorizzassero la più scandalosa e stomachevole dissolutezza; furono citati alcuni fatti che la storia non può più ricordare, ma che sono smentiti da se medesimi, e tutti questi generosi cavalieri vennero esposti ad orribili torture; loro si prometteva intero perdono ed anche quello dell'ordine, se confessavano le imputazioni che gli si facevano e moltiplicavansi i tormenti fino a cagionar loro la morte se si ostinavano a negarle. Molti cavalieri, vinti dal dolore, confessarono tutto quanto venne loro richiesto; ma quando vollero ritrattarsi, dopo essere usciti di sotto al carnefice, furono dichiarati eretici, recidivi e condannati al fuoco. Coloro, che alla tortura non avevano confessati i pretesi delitti dell'ordine, furono egualmente ritenuti colpevoli: erano preventivamente avvisati che l'ultimo supplicio sarebbe il castigo della loro ostinazione; e questo supplicio era terribile. Ascoltiamo Giovanni Villani, autore contemporaneo, che parla con orrore di tutta questa procedura.
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